ALLERTA di PROTEZIONE CIVILE n° 2024.9 del 09/02/2024 ore 13.44 Rischio IDRO-METEO

ALLERTA ARANCIONE RISCHIO IDROGEOLOGICO
ALLERTA GIALLA RISCHIO IDRAULICO
ALLERTA GIALLA RISCHIO VENTO FORTE

SINTESI METEOROLOGICA

Un’estesa area di bassa pressione in avvicinamento dall’atlantico ha attivato un flusso di correnti umide Sud-occidentali in quota, che nelle prossime ore tenderà ulteriormente ad intensificarsi favorendo un’accentuazione delle precipitazioni sulla regione.
Nella giornata di oggi 09/02 i fenomeni tenderanno a persistere soprattutto sui settori prealpini centro-orientali, dove saranno possibili cumulate maggiori. Piogge deboli o moderate diffuse sono attese anche sull’Alta Pianura e in particolare sul Nodo Idraulico di Milano, dove i fenomeni tenderanno ad intensificarsi tra le 18:00 e la mezzanotte. Precipitazioni più intense attese in nottata anche sull’Appennino Pavese. La ventilazione meridionale resterà sostenuta sulla fascia alpina e sull’Appennino specie alle quote più elevate, con valori medi areali tra 20 e 40 km/h e possibili e raffiche fino a 70 km/h alle quote più elevate. Dopo un parziale calo, dalla sera è atteso un nuovo rinforzo specie sull’Appennino. In particolare, su Appennino Pavese, l’aumento della ventilazione è atteso dalle 18:00 alla mezzanotte e si riferisce alle quote superiori ai 600-800 metri, dove le raffiche potranno raggiungere i 65-80 km/h. Previsto rinforzo del vento anche in pianura.
Per l’intera giornata di domani 10/02 le precipitazioni tenderanno a persistere su tutta la regione, con piogge moderate diffuse e cumulate più significative su Orobie, Lario, Prealpi Varesine e Nodo Idraulico di Milano. La ventilazione è prevista sostenuta ovunque, meridionale in montagna con raffiche più intense sulle creste e in particolare sull’Appennino Pavese (oltre gli 800 metri), moderata orientale sulla pianura con rinforzi soprattutto al mattino. In serata è prevista una generale attenuazione.
La quota neve si collocherà mediamente tra i 1400 e i 1600 metri sui rilievi prealpini e alpini meridionali, tra 1200 e 1400 metri sulle zone più a Nord. Si sottolinea una probabilità più alta di cumulate maggiori sulla zona orobica specie arealmente, ma valori simili più localizzati potranno essere registrati anche su Laghi e Prealpi Orientali e Laghi e Prealpi Occidentali. Per la giornata di domani 10/02 la quota neve resterà variabile tra 1200 e 1400 metri sui settori settentrionali delle Alpi e tra 1400 e 1600 metri sui settori meridionali e su quelli prealpini. Un lieve e generale abbassamento resta possibile tra la sera e la notte su domenica 11/02.
Il Centro Funzionale rivaluterà nella mattinata di domani 10/02 i nuovi scenari previsionali e sulla base dell’analisi delle precipitazioni pregresse e delle nuove corse modellistiche idrologiche-idrauliche sarà vagliato l’aggiornamento dei codici di allerta.

VALUTAZIONE EFFETTI AL SUOLO

In conseguenza delle ulteriori precipitazioni diffuse e persistenti che interesseranno il territorio regionale per la giornata di oggi 09/02 e domani 10/02 e del rinforzo della ventilazione atteso nelle prossime ore in particolare sull’Oltrepò Pavese, si chiede ai
sistemi locali di protezione civile di attivare o mantenere una fase operativa minima di ATTENZIONE, cioè di predisporre il sistema locale alla pronta attivazione di azioni di monitoraggio e contrasto, congruenti a quanto previsto nella pianificazione di protezione
civile, per la salvaguardia della pubblica incolumità e la riduzione dei rischi.
I Presidi territoriali hanno sempre l’onere di valutare l’attivazione e/o il passaggio a fasi operative di livello superiore, in funzione di valutazioni locali sull’evoluzione degli effetti al suolo e della vulnerabilità del proprio territorio.
In particolare si suggerisce ai Presidi territoriali di prestare attenzione a fenomeni che potrebbero determinare occasionale pericolo per la sicurezza delle persone, con possibile perdita di vite umane per cause incidentali, quali:
• scenari di rischio idrogeologico, generati da precipitazioni estese a scala di zona omogenea, caratterizzati da fenomeni anche diffusi quali:
• instabilità di versante, localmente anche profonda, in contesti geologici particolarmente critici;
• frane superficiali, colate rapide di detriti o di fango e cadute massi in più punti del territorio;
• significativi ruscellamenti superficiali, anche con trasporto di materiale, che si deposita più facilmente in corrispondenza della riduzione della pendenza provocando divagazioni delle portate solido-liquide;
• possibili voragini per fenomeni di erosione;
• innalzamento dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua minori, con fenomeni di inondazione delle aree limitrofe, anche per effetto di criticità locali (tombinature, restringimenti, occlusioni delle luci dei ponti, cantieri, etc).
• scorrimento superficiale delle acque nelle strade e possibili fenomeni di rigurgito dei sistemi di smaltimento delle acque piovane con tracimazione e coinvolgimento delle aree urbane depresse.
• possibili diffuse insufficienze delle reti di drenaggio urbano (in particolare nell’area metropolitana milanese). Tali fenomeni determinano possibili criticità con effetti anche diffusi, quali:
• interruzioni della rete stradale e/o ferroviaria in prossimità di impluvi e a valle di frane e colate di detriti o in zone depresse in prossimità del reticolo idrico;
• danni e allagamenti a singoli edifici o centri abitati, infrastrutture, edifici e attività agricole, cantieri, insediamenti civili e industriali interessati da frane o da colate rapide;
• allagamenti di locali interrati e di quelli posti a pian terreno lungo vie potenzialmente interessate da deflussi idrici;
• danni alle opere di contenimento, regimazione dei corsi d’acqua;
• danni a infrastrutture, edifici e attività agricole, cantieri, insediamenti civili e industriali situati in aree inondabili;

• danni agli attraversamenti fluviali in genere con occlusioni, parziali o totali, delle luci dei ponti dei corsi d’acqua minori e principali;
• danni a beni e servizi.
• scenari di rischio vento forte, caratterizzati da venti con intensità media fino a 50 km/h, persistenti per almeno 3 ore consecutive nell’arco della giornata, con la possibilità di raffiche fino a 80 km/h, con effetti generalmente localizzati:
• eventuale crollo d’impalcature, cartelloni, rami, alberi (particolare attenzione dovrà essere rivolta a quelle situazioni in cui i crolli possono coinvolgere strade pubbliche e private, parcheggi, luoghi di transito, servizi pubblici, etc);
• sulla viabilità, soprattutto nei casi in cui sono in circolazione mezzi pesanti;
• legati alla instabilità dei versanti più acclivi, quando lo sradicamento degli alberi per l’effetto leva prodotto dal vento fa perdere il contributo alla stabilità dato dalle radici;
• per la sicurezza dei voli amatoriali e, in generale, dello svolgimento di attività in alta quota;
• alle attività svolte sugli specchi lacuali.
• scenari di rischio idraulico, caratterizzati da fenomeni localizzati di incremento dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua principali, generalmente contenuti all’interno dell’alveo. Anche in assenza di precipitazioni, il transito dei deflussi nei corsi d’acqua principali, per effetto delle precipitazioni verificatesi sulla parte più a monte dei bacini, può determinare
criticità. Tali scenari possono avere effetti, generalmente localizzati, quali:
• inondazione delle aree limitrofe con allagamenti di locali interrati e/o posti al pian terreno;
• danni a infrastrutture, edifici e attività agricole, cantieri, insediamenti civili e industriali interessati dallo scorrimento superficiale delle acque;
• temporanee interruzioni della rete stradale e/o ferroviaria in prossimità di impluvi, canali, zone depresse (sottopassi, tunnel, avvallamenti stradali, etc);
• danni alle opere idrauliche e di difesa delle sponde.
I proprietari delle infrastrutture di attraversamento del reticolo idraulico sono tenuti alla periodica verifica della sicurezza del manufatto.
Il Centro funzionale monitoraggio rischi di Regione Lombardia assicura l’attività di monitoraggio dell’evoluzione degli eventi meteorologici e degli effetti al suolo, a supporto dei Presìdi territoriali e delle Autorità locali.
A supporto dell’attività di sorveglianza del territorio, per il monitoraggio in tempo reale dei fenomeni naturali, consultare i dati della rete Idro-Nivo-Meteo e radar, accedendo al sito iris.arpalombardia.it e all’app radarLOM.
Si chiede pertanto di segnalare con tempestività eventuali criticità che dovessero presentarsi sul proprio territorio in conseguenza del verificarsi dei fenomeni previsti, telefonando al numero verde della Sala Operativa di Protezione Civile regionale:
800.061.160 o via mail all’indirizzo: cfmr@protezionecivile.regione.lombardia.it.

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